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Breve storia dell'assertività

2025-07-12 15:38

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Psicologia, comunicazione, assertività, Psicologia, Storia,

Breve storia dell'assertività

Andrew Salter fu il fondatore della terapia riflessiva condizionata che risentiva molto degli esperimenti portati avanti da Pavlov e che rappresenta una forma pre-comportamentale. La sua teorizzazione, contrapposta alla psicoanalisi, partiva dal concetto di “personalità eccitatoria” caratteristica delle persone che riescono ad esprimere le proprie emozioni e i propri punti di vista spontaneamente. Il tipo di persona “inibita”, invece era descritto come un soggetto dominato dalla logica e che non riusciva a riconoscere ed a esprimere i propri sentimenti né di assecondarli.

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Andrew Salter fu il fondatore della terapia riflessiva condizionata che risentiva molto degli esperimenti portati avanti da Pavlov e che rappresenta una forma pre-comportamentale. La sua teorizzazione, contrapposta alla psicoanalisi, partiva dal concetto di “personalità eccitatoria” caratteristica delle persone che riescono ad esprimere le proprie emozioni e i propri punti di vista spontaneamente. Il tipo di persona “inibita”, invece era descritto come un soggetto dominato dalla logica e che non riusciva a riconoscere ed a esprimere i propri sentimenti né di assecondarli.


Fu per questo che teorizzò l’esistenza di tratti di personalità inibite, causate principalmente da genitori e figure di riferimento opprimenti, che fossero la causa di scompensi psicopatologici, Descrisse molti casi studio in cui usava gli “esercizi eccitatori”, delle tecniche assertive non ancora mature che si trasformarono successivamente spunto e base teorica per la terapia comportamentale finalizzata all’assertività.


Salter intese l’ assertività come un modello di comportamento interpersonale, capace di garantire non soltanto un livello di civiltà nei rapporti tra gli uomini, ma contemporaneamente uno stato di benessere emotivo per coloro che lo mettono in pratica.


Nel 1959 Joseph Wolpe introdusse il termine assertiveness e, riprendendo quanto teorizzato da Salter, sostenne che fosse necessario che le persone acquisissero la capacità di esprimere apertamente i loro sentimenti, al fine di assumere un comportamento sano.


La struttura concettuale dell’ assertività è basata sulla funzionalità di cinque livelli, ognuno dei quali ne definisce un aspetto:


  • Il primo livello è costituito dalla capacità di riconoscere le emozioni, il cui obiettivo riguarda l’autonomia emotiva e la percezione delle emozioni.

  • Il secondo livello è costituito dalla capacità di comunicare emozioni e sentimenti, anche negativi, attraverso molteplici strumenti comunicativi e riguarda la libertà espressiva.

  • Al terzo livello troviamo la consapevolezza dei propri diritti e la capacità di avere rispetto per sé e per gli altri;

  • al quarto livello la disponibilità ad apprezzare se stessi e gli altri, che implica la stima di sé e la capacità di valorizzare gli aspetti positivi dell’esperienza.

  • Il quinto ed ultimo livello è quello relativo alla capacità di autorealizzarsi e poter decidere sui fini e gli scopi della propria vita: per raggiungere tale obiettivo è necessario possedere un’immagine positiva di sé, fiducia e sicurezza personale.

Una condizione dell’ assertività è dunque la capacità di saper riconoscere i meriti propri e quelli altrui, ovvero esprimere e chiedere apprezzamenti legittimi. Ogni apprezzamento costituisce un segnale di riconoscimento.


 


“Esistono tre possibili approcci nella conduzione dei rapporti interpersonali. Nel primo, si pensa solo a se stessi e si trattano gli altri in modo scorretto. Il secondo consiste nel mettere sempre gli altri prima di se stessi. Il terzo approccio è la scelta giusta… la persona mette se stessa prima di tutto il resto ma tiene conto degli altri.”


Joseph Wolpe


In base a questa definizione è possibile identificare tre comportamenti sociali peculiari:


Il primo è il comportamento passivo che si manifesta con: avere bisogno degli altri, sentirsi spesso insoddisfatti o insicuri, prendere decisioni con fatica, difficoltà nel fare o rifiutare richieste, tendere all’isolamento, lasciare decidere gli altri per noi, ritenere che gli altri siano migliori di noi, evitare il conflitto, avere paura di sbagliare.


Il comportamento aggressivo, invece si manifesta con il negare gli errori, generare posizioni di contrapposizione e difesa negli altri, evitare di ascoltare le altre persone e le loro idee, giudicare e criticare, volere un determinato comportamento dagli altri, utilizzare strategie per fare sentire chi ci è vicino inferiori o per colpevolizzarli, le decisioni sono dirette solo a motivi e obiettivi personali, sentirsi spesso ostili e insofferenti, assumere iniziative senza consultare gli altri.


Il comportamento assertivo, infine, è quello di lavorare insieme agli altri rispettandoli, sentirsi fiduciosi e sicuri con un’immagine realistica di sé, generare collaborazione, apertura e fiducia, saper dire di no mantenendo la relazione, gestire le relazioni in maniera equilibrata, saper esprimere le proprie esigenze in modo diretto e rispettoso, saper ascoltare e decidere in modo autonomo, accettare il confronto in modo costruttivo, accettare il rischio e le proprie responsabilità.


Questi comportamenti si manifestano in maniera molto variabile nelle persone in base al proprio temperamento, all’ambiente in cui vivono ed in cui si relazionano e in base all’interlocutore. Ma ogni persona tende ad avere una modalità prevalente che emerge significativamente nei momenti di tensione e stress.


 Quindi...


La comunicazione assertiva è un modo di esprimere se stessi in modo diretto e rispettoso, senza sottomettersi agli altri o essere aggressivi.


La comunicazione assertiva si basa sulla sincerità, l'empatia e il rispetto per gli altri. Quando ci comunichiamo in modo assertivo, siamo in grado di esprimere i nostri pensieri, sentimenti e bisogni in modo chiaro e diretto, senza timore di essere giudicati o di ferire gli altri.


Uno dei vantaggi della comunicazione assertiva è che ci permette di gestire meglio le nostre emozioni e di prendere decisioni più consapevoli. Inoltre, ci aiuta a costruire relazioni più sane e a risolvere i conflitti in modo più efficace.


Ci sono alcune tecniche che possono aiutarci a comunicare in modo assertivo:


  1. Esprimere i nostri pensieri e sentimenti in modo diretto e specifico, senza accusare o colpevolizzare gli altri.

  2. Ascoltare attentamente l'altra persona, cercando di comprendere il suo punto di vista.

  3. Mantenere un tono di voce calmo e controllato, anche se ci sentiamo arrabbiati o frustrati.

  4. Evitare di interrompere l'altra persona quando parla, dandole spazio per esprimere le proprie opinioni.

  5. Rispettare i limiti dell'altra persona e rispettare i propri.

La comunicazione assertiva richiede pratica e impegno, ma può essere molto utile per costruire relazioni più sane e gestire i conflitti in modo più efficace.




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