È fondamentale, in quanto professionisti della salute mentale e individui, comprendere queste esperienze per poterle affrontare e sostenere chi ne è colpito.Come psicologo, sono sempre più chiamato a confrontarmi con nuove forme di disagio emotivo, profondamente radicate nelle trasformazioni del nostro tempo. Tra queste, l'eco-ansia e la solastalgia emergono come tematiche centrali, veri e propri "effetti collaterali" psicologici della crisi climatica e ambientale che stiamo vivendo. Non sono semplici paure passeggere, ma risposte complesse e spesso debilitanti a una realtà che percepiamo come sempre più minacciosa.
L'eco-ansia può essere definita come la preoccupazione cronica per il destino ecologico del mondo. Non si tratta di una diagnosi clinica formale, ma di un disagio psicologico diffuso, caratterizzato da: Preoccupazione persistente: Pensieri intrusivi e costanti riguardo al degrado ambientale, ai disastri naturali, all'estinzione delle specie e al futuro del pianeta. Sentimenti di impotenza: La sensazione di non poter fare nulla di significativo per arrestare il cambiamento climatico, nonostante la consapevolezza della sua gravità. Tristezza e lutto: Per la perdita di ecosistemi, paesaggi e stili di vita che stanno scomparendo. Rabbia e frustrazione: Verso l'inerzia politica, l'indifferenza collettiva o il negazionismo. Sintomi fisici: Come insonnia, disturbi gastrointestinali, attacchi di panico o affaticamento, spesso legati a uno stato di allerta costante. L'eco-ansia è particolarmente diffusa tra i giovani, che percepiscono più acutamente la minaccia al loro futuro e che, paradossalmente, hanno meno potere decisionale per influenzare i cambiamenti necessari. La loro "eredità" è un mondo in crisi, e questo genera un senso di ingiustizia e profonda angoscia.Che cos'è l'Eco-Ansia?
Mentre l'eco-ansia si concentra sulla preoccupazione per ciò che potrebbe accadere, la solastalgia è un termine coniato dal filosofo Glenn Albrecht per descrivere il dolore esistenziale e il disagio che si prova quando l'ambiente domestico o il paesaggio significativo vengono alterati in modo negativo. È una forma di nostalgia (dal greco nostos - ritorno a casa, e algos - dolore) ma per una casa che non si è persa a causa dello spostamento fisico, bensì a causa della sua trasformazione irriconoscibile. Immaginate chi vive in luoghi colpiti da: Eventi climatici estremi: Alluvioni che devastano città, incendi che distruggono foreste, siccità prolungate che trasformano la terra. Inquinamento industriale: Che altera l'aria, l'acqua e il suolo, rendendo l'ambiente malsano e irriconoscibile. Sfruttamento intensivo: Che depreda risorse naturali e distrugge ecosistemi fragili. La solastalgia è il "lutto per un luogo" che è ancora lì fisicamente, ma che è stato irrimediabilmente danneggiato. Porta con sé sentimenti di perdita, impotenza, smarrimento e una profonda tristezza per la violazione del proprio "senso del luogo" e dell'identità che vi è legata.Che cos'è la Solastalgia?
Sia l'eco-ansia che la solastalgia non sono fantasie, ma reazioni psicologiche valide e legittime a una minaccia reale. Ignorarle o minimizzarle sarebbe un errore. Possono portare a: Paralisi emotiva: Un senso di disperazione che impedisce l'azione. Isolamento sociale: Sentirsi soli nelle proprie preoccupazioni, non compresi dagli altri. Compromissione del benessere generale: Difficoltà nel sonno, nella concentrazione, nella gestione delle relazioni. Come possiamo affrontare queste nuove sfide? Riconoscere e Validare le Emozioni: Il primo passo è accettare che provare ansia o dolore per la crisi climatica è normale e umano. Non sono segni di debolezza, ma di empatia e consapevolezza. Cercare Informazioni Affidabili: Evitare il sovraccarico di notizie sensazionalistiche, ma informarsi da fonti scientifiche e affidabili per comprendere la complessità della situazione senza cadere nel panico. Agire, Anche se in Piccolo: L'azione è un potente antidoto all'impotenza. Impegnarsi in pratiche sostenibili nella vita quotidiana (ridurre i consumi, riciclare, scegliere mezzi di trasporto ecologici) o unirsi a gruppi di attivismo locale può ripristinare un senso di controllo e scopo. Coltivare la Resilienza Ecologica: Sviluppare la capacità di adattarsi ai cambiamenti, di trovare significato e speranza anche di fronte alle difficoltà, e di connettersi con la natura in modi significativi. Cercare Connessione e Comunità: Condividere le proprie preoccupazioni con altri che provano sentimenti simili può ridurre il senso di isolamento. Gruppi di supporto o comunità online possono offrire un luogo sicuro per esprimere e affrontare queste emozioni. Praticare l'Autocompassione: Essere gentili con se stessi e riconoscere che non si può risolvere il problema da soli. Va bene prendersi delle pause e proteggere la propria salute mentale. Consultare un Professionista: Se l'eco-ansia o la solastalgia diventano schiaccianti e interferiscono significativamente con la vita quotidiana, cercare il supporto di uno psicologo può offrire strategie e strumenti per gestire il disagio e trovare nuove prospettive.L'Impatto Psicologico e Come Affrontarlo
Il cambiamento climatico non è solo una crisi ambientale ed economica, ma anche e soprattutto una crisi psicologica. Riconoscere l'eco-ansia e la solastalgia come fenomeni legittimi è il primo passo per costruire una società più resiliente, più consapevole e, in ultima analisi, più sana. Prendersi cura del nostro pianeta significa anche prendersi cura della nostra mente.