Sorte intorno agli anni Sessanta, le teorie dell’appraisal sostengono che le emozioni scaturiscano in seguito ad un atto di conoscenza (cognition) e di valutazione (appraisal) della situazione in funzione dei propri interessi, scopi e significati. La teoria dell’appraisal consente di evidenziare la grande flessibilità e versatilità delle emozioni: la possibilità di far fronte in condizioni standard a numerose classi di situazioni in modo efficace e tempestivo aumenta in modo significativo i gradi di libertà del soggetto. Tali condizioni determinano da un lato l’architettura dinamica e componenziale delle emozioni, in quanto, di volta in volta, a seguito di una data valutazione della situazione contingente, emerge una specifica emozione. Dall’altro, evidenziano la condizione dimensionale delle emozioni in quanto variano in continuazione lungo diverse dimensioni (piacevolezza/spiacevolezza, attivazione/inibizione) L’approccio si mostra utile come estensione delle teorie basate sul grado di adattamento tra l’individuo e il contesto nel quale è inserito. In questo senso l’esperienza di stress è un “punto di vista individuale”, stimoli diversi possono condurre alla stessa esperienza di stress e viceversa stimoli uguali possono condurre a diverse esperienze di stress. La capacità individuale di farvi fronte Con questo modello Lazarus prende in considerazione anche le capacità e le caratteristiche individuali che regolano il processo dello stress attraverso gli stili di coping che fanno capo agli sforzi cognitivi e comportamentali che le persone mettono in campo per gestire le richieste provenienti dall'ambiente. in questo modo gli individui agirebbero le azioni più confacenti per affrontare queste richieste. Questo concetto implica anche che l'individuo che considera le proprie risorse adeguate per far fronte alle richieste ambientali e anche maggiormente in grado di farvi fronte. Lazarus e Folkman (1984) definiscono il coping come gli sforzi costanti, sia cognitivi che comportamentali, di cambiare o gestire specifiche domande interne o esterne che sono valutate come gravose o eccessive per le risorse della persona ed i processi di valutazione delle strategie da adottare sono essenzialmente due: la valutazione primaria e secondaria. Folkman e Lazarus (1988) considerarono quindi otto principali strategie di coping: attivazione di confronto di stanziamento autocontrollo ricerca di supporto sociale accettazione della responsabilità fuga ed evitamento problem solving programmato rivalutazione positiva É inoltre importante nominare in maniera chiara alcuni concetti. Beehr, nel 1998, definisce i concetti legati allo stress: ● stress è l’intero processo transazionale ● stressor è la situazione stimolo potenzialmente in grado di produrre disagio ● strain è l’insieme delle risposte psicologiche, fisiologiche e comportamentali agli stressor Immagine tratta dal sito https://www.nonsolobenessere.it/coping-che-cose-tipologie-classificazione-e-a-cosa-serve.html