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Terapia
Depressione
“Se sei depresso, stai vivendo nel passato.
Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro.
Se sei in pace, stai vivendo nel presente”
Lao Tzu (?)
Dai dati PASSI 2022-2023 emerge che, in Italia, una quota contenuta di adulti (poco più del 6%) riferisce sintomi depressivi e percepisce compromesso il proprio benessere psicologico per una media di quasi 16 giorni nel mese precedente l'intervista (vs meno di 2 giorni per le persone senza sintomi depressivi).
I sintomi depressivi si correlano anche a problemi di salute fisica: nel mese precedente l’intervista chi soffre di questi problemi ha vissuto mediamente quasi 10 giorni in cattive condizioni fisiche (vs meno di 2 giorni riferiti dalle persone libere da sintomi depressivi) e quasi 8 con limitazioni alle abituali attività quotidiane (vs meno di 1 giorno riferito dalle persone senza sintomi depressivi).
I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7%), fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (19%), precarietà lavorativa (8%) o bassa istruzione (10%), fra chi vive da solo (7%) e fra chi è affetto da patologia cronica (11%).
Solo il 65% degli intervistati che riferiscono sintomi depressivi ricorrono all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a medici/operatori sanitari.
Cos'è?
La depressione è una sensazione di tristezza e/o una riduzione dell’interesse o del piacere per le attività; diviene un disturbo quando è sufficientemente intensa da interferire col funzionamento di una persona. Può essere dovuta a una perdita o a un altro evento drammatico ma è una reazione eccessiva rispetto all’evento scatenante, che dura più tempo del normale.
Domande e risposte sulla depressione
Se provi tristezza cronica e disinteresse per le attività che altrimenti ti piacciono, potresti soffrire di depressione. Un episodio depressivo può durare settimane, mesi o persino più di un anno. La tua depressione probabilmente ha una o più cause:
Sebbene inizialmente impercettibili, i segni e i sintomi della depressione variano notevolmente da un giorno all'altro. Quando si è depressi, si possono manifestare:
La depressione non ha solo effetti mentali. Può causare problemi fisici da lievi a gravi, come dolore cronico, mal di testa e problemi digestivi. Se la depressione non viene curata, chi ne soffre può iniziare ad avere pensieri suicidi. In questi casi gravi, è fondamentale ricorrere a cure mediche d'urgenza.
Gli operatori sanitari del Thriving Center of Psychology sono sempre disponibili ad ascoltare e fornire assistenza. È fondamentale chiedere aiuto se si presentano sintomi di depressione che peggiorano o persistono per diverse settimane.
La depressione è un disturbo complesso e spesso circondato da falsi miti. Capirla è il primo passo per affrontarla. Ecco le risposte ad alcune delle domande più comuni per offrire un primo orientamento e incoraggiare a chiedere aiuto.
La tristezza è un'emozione umana normale e passeggera, solitamente legata a un evento specifico (come una perdita o una delusione). Va e viene, e non paralizza la nostra vita.
La depressione, invece, è un disturbo clinico persistente. Non è solo un "sentirsi giù", ma una condizione che pervade ogni aspetto della vita per almeno due settimane consecutive. Si manifesta non solo con umore deflesso, ma anche con la perdita di interesse e piacere per quasi tutte le attività (anedonia), affaticamento cronico e una visione negativa di sé stessi e del futuro.
La depressione non ha mai una singola causa. È un disturbo multifattoriale, che nasce dall'interazione complessa di diversi elementi:
Fattori Biologici: Predisposizione genetica e alterazioni nel funzionamento dei neurotrasmettitori (le sostanze chimiche che regolano l'umore nel cervello).
Fattori Psicologici: Bassa autostima, traumi passati, stili di pensiero negativi e una tendenza al pessimismo.
Fattori Ambientali e Sociali: Eventi di vita stressanti (lutti, separazioni, perdita del lavoro), isolamento sociale, malattie croniche.
I sintomi della depressione non sono solo emotivi, ma anche fisici e cognitivi. I più comuni includono:
Sintomi Emotivi: Umore depresso per la maggior parte del giorno, perdita di interesse o piacere, sentimenti di vuoto, colpa o inutilità, irritabilità.
Sintomi Cognitivi: Difficoltà a concentrarsi, a prendere decisioni e a ricordare le cose, pensieri negativi ricorrenti, fino a pensieri di morte o suicidio.
Sintomi Fisici: Profonda stanchezza e mancanza di energia, disturbi del sonno (insonnia o dormire troppo), cambiamenti nell'appetito o nel peso, dolori fisici non spiegati da altre condizioni mediche.
Sì. È fondamentale sottolinearlo. Sebbene il percorso sia personale e possa richiedere tempo, dalla depressione si può uscire. Grazie ai trattamenti oggi disponibili, la grande maggioranza delle persone ottiene un miglioramento significativo, impara a gestire i sintomi e ritrova una buona qualità di vita. Per molti, la guarigione è completa. L'elemento cruciale è affidarsi a un professionista.
Chiedere a una persona depressa di "tirarsi su" o "reagire" è come chiedere a chi ha una gamba rotta di correre. La depressione altera la chimica e il funzionamento del cervello, colpendo proprio le aree che regolano l'energia, la motivazione e la capacità di provare piacere. Non è una questione di "forza di volontà", ma una condizione medica che richiede un trattamento specifico, proprio come qualsiasi altra malattia.
Gli approcci più efficaci, spesso combinati tra loro, sono:
La Psicoterapia: Un percorso con un professionista come il dott. De Angelis aiuta a esplorare le radici del malessere, modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali e sviluppare nuove strategie per affrontare la vita.
La Terapia Farmacologica: In alcuni casi, uno psichiatra può prescrivere farmaci antidepressivi che agiscono per riequilibrare la chimica del cervello. Non creano dipendenza e sono uno strumento di supporto molto efficace, soprattutto se affiancati alla psicoterapia.
Non aspettare che la sofferenza diventi insopportabile. È il momento di chiedere aiuto se:
I sintomi durano da più di due settimane.
Il malessere interferisce con il tuo lavoro, le tue relazioni e la tua vita quotidiana.
Inizi ad avere pensieri legati al farti del male.
Ricorda: chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma il primo, coraggioso passo verso la guarigione.
Se ti riconosci in queste descrizioni o desideri un confronto, non esitare a contattarmi. Un primo colloquio può essere il punto di partenza per ritrovare il tuo benessere.
DEPRESSIONE
Una storia
In un regno lontano, incastonato tra montagne di cristallo e foreste di smeraldo, esisteva una valle chiamata Ombrosa. Non era sempre stata così: un tempo, i suoi prati brillavano sotto il sole, e i suoi fiumi cantavano melodie di speranza. Ma un giorno, una nebbia densa e pesante scese dal cielo, avvolgendo la valle in un abbraccio freddo. La luce si affievolì, i colori sbiadirono, e gli abitanti della valle iniziarono a sentirsi come se il mondo pesasse sulle loro spalle.
In questa valle viveva Elen, un giovane viandante con un cuore pieno di sogni. Elen non era diverso dagli altri: amava ridere, esplorare i sentieri e danzare sotto le stelle. Ma quando la nebbia arrivò, qualcosa in lui cambiò. Si sentiva come se un'ombra gli si fosse posata sul petto, un peso invisibile che lo tratteneva a terra. Ogni passo sembrava richiedere uno sforzo immenso, come se le sue gambe fossero incatenate a rocce nascoste. I sentieri che un tempo lo entusiasmavano ora gli apparivano infiniti e privi di senso. Anche le piccole gioie, come il canto di un uccello o il calore del sole, sembravano lontane, come se appartenessero a un altro mondo.
Un giorno, mentre Elen sedeva su una roccia, avvolto dalla nebbia, incontrò una creatura misteriosa: un piccolo spirito di luce chiamato Lyr. Lyr non era grande o imponente, ma emanava un calore gentile, come una candela che rifiuta di spegnersi. "Perché ti nascondi nella nebbia, viandante?" chiese Lyr con voce morbida.
Elen abbassò lo sguardo. "Non mi nascondo," rispose. "È la nebbia che mi ha trovato. È pesante, oscura, e non so come uscirne."
Lyr fluttuò vicino a lui. "La nebbia di Ombrosa non è solo fuori di te," disse. "È anche dentro. Ma non sei tu la nebbia, Elen. Sei il viandante che la attraversa. E anche se ora non lo vedi, porti con te una scintilla che può illuminare il cammino."
Elen scosse la testa. "Non sento nessuna scintilla. Sento solo freddo e stanchezza."
Lyr sorrise. "La scintilla non si sente sempre, ma c’è. A volte, per ritrovarla, devi fare un piccolo passo, anche solo uno. Non per sconfiggere la nebbia, ma per ricordarti che puoi muoverti attraverso di essa."
Incuriosito, Elen accettò di seguire Lyr. Non fu facile. La nebbia lo confondeva, facendogli credere che ogni sentiero fosse senza fine. A volte, si fermava, sopraffatto, pensando che non valesse la pena proseguire. Ma Lyr era lì, non per spingerlo, ma per camminargli accanto, ricordandogli che ogni passo, per quanto piccolo, era un atto di coraggio.
Con il tempo, Elen iniziò a notare piccole cose: un raggio di sole che filtrava attraverso la nebbia, il suono di un ruscello lontano, il calore di una mano amica che Lyr gli offriva. Non era la fine della nebbia, ma era un inizio. La valle Ombrosa non scomparve mai del tutto, ma Elen imparò che poteva attraversarla, portando con sé la sua scintilla, che cresceva ogni volta che sceglieva di fare un passo avanti.
La metafora spiegata
La Valle Ombrosa rappresenta la depressione: un luogo che può sembrare soffocante e infinito, ma che non definisce chi lo attraversa. Elen è la persona che vive la depressione, con il suo peso e la sua fatica. Lyr, lo spirito di luce, simboleggia le risorse interne e il supporto esterno (come la psicoterapia, gli affetti o la speranza) che, senza forzare, aiutano a ritrovare la strada. La storia sottolinea che il percorso attraverso la depressione non è lineare, ma fatto di piccoli passi, momenti di fatica e spiragli di luce, con l’idea che la persona non è la sua sofferenza, ma un viandante che può imparare a navigarla.
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"La depressione non è un segno di debolezza, ma la testimonianza di aver provato a essere forti per troppo tempo."