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Ansia. Una manifestazione fondamentale dell’essere nel mondo.
Martin Heidegger
Terapia
Limiti e confini: istruzioni per l'uso
Il concetto di confine, nella vita, è fondamentale. Che tu ci creda o meno, la qualità delle tue relazioni, la tua soddisfazione personale e il tuo benessere emotivo dipendono in gran parte dalla tua capacità di stabilire e mantenere confini sani. Ma cosa sono esattamente i confini psicologici e perché sono così importanti?
Per comprendere il significato profondo di confine, facciamo un piccolo viaggio nel tempo, fino all'antica Roma. La parola latina limes (limite, confine) indicava non solo una linea di demarcazione, ma anche un sentiero o una strada che separava i territori. . Il limes romano era un sistema di fortificazioni, strade e avamposti che proteggeva l'impero dai popoli esterni. Era un confine dinamico, in continua evoluzione, che simboleggiava sia la separazione che il contatto. Un'altra parola chiave era vallum, un vallo o una palizzata di terra e legno usata per fortificare il limes, rendendolo una barriera fisica e visibile.
E proprio come il limes e il vallum definivano e proteggevano i confini dell'Impero Romano, i confini psicologici definiscono e proteggono te stesso. Non si tratta di muri che ti isolano dal mondo, ma di linee invisibili che separano ciò che sei tu da ciò che non sei tu: le tue emozioni, i tuoi pensieri, i tuoi bisogni e i tuoi valori, da quelli degli altri.
I confini psicologici sono le regole implicite ed esplicite che stabiliamo per le nostre interazioni con gli altri. Riguardano tutto, dalle cose più semplici a quelle più complesse:
Confini fisici: Si riferiscono al tuo spazio personale e al tuo corpo. Un confine fisico è, per esempio, non voler essere abbracciato da un conoscente o chiedere a qualcuno di non toccare le tue cose.
Confini emotivi: Riguardano le tue emozioni e il tuo benessere interiore. Stabilisci un confine emotivo quando non ti assumi la responsabilità delle emozioni di un altro o quando ti rifiuti di farti carico di un problema che non è tuo.
Confini di tempo ed energia: Si tratta di proteggere il tuo tempo e le tue energie. Dire "no" a un favore che ti prosciuga, o delegare un compito che non ti spetta, sono esempi di confini di tempo ed energia.
Confini di proprietà: Riguardano i tuoi beni e le tue risorse. Un esempio è non prestare soldi che sai di non poter riavere indietro.
Molte persone faticano a stabilire confini sani per diversi motivi. Spesso, la paura di ferire gli altri, di sembrare egoisti o di essere rifiutati ci spinge a dire "sì" quando vorremmo dire "no". In altri casi, non siamo neanche consapevoli di aver bisogno di confini, perché siamo cresciuti in ambienti dove erano confusi o assenti.
Ma la mancanza di confini porta a una serie di problemi:
Risentiimento: Quando non esprimi i tuoi bisogni, il risentimento verso gli altri cresce, danneggiando le tue relazioni.
Burnout: L'assenza di confini può portarti a spendere troppe energie per gli altri, lasciandoti completamente svuotato.
Perdita di identità: Se i tuoi confini sono deboli, potresti finire per vivere la vita che gli altri si aspettano da te, perdendo di vista chi sei veramente.
Costruire confini sani è un processo che richiede consapevolezza e pratica. Ecco alcuni passi che puoi compiere:
Impara a riconoscere i tuoi bisogni: Prima di poter comunicare i tuoi confini, devi sapere dove si trovano. Chiediti: "Come mi sento in questa situazione?" "Cosa mi serve in questo momento?"
Inizia con piccoli passi: Non devi rivoluzionare la tua vita da un giorno all'altro. Inizia con un semplice "No, grazie" a un'offerta che non ti interessa o chiedendo un po' di tempo per pensarci prima di prendere un impegno.
Comunica con chiarezza e gentilezza: Esprimere un confine non significa essere aggressivi. Usa frasi che iniziano con "io", come "Ho bisogno di un po' di tempo per me stasera" o "Non mi sento a mio agio con questa situazione".
Sii coerente: Mantenere i confini è fondamentale. Non cedere alla prima pressione, altrimenti rischi di annullare tutto il lavoro fatto.
Ricorda, i confini non servono a respingere le persone, ma a invitarle a interagire con te in modo rispettoso. Stabilire confini sani è un atto di amore verso te stesso e verso gli altri, perché permette di creare relazioni più autentiche e significative.
E tu, come gestisci i tuoi confini? Se questo articolo ti ha fatto riflettere, condividilo con chi credi possa trarne beneficio.
In una terra lontana, esisteva un albero maestoso chiamato Aethel. I suoi rami si estendevano per chilometri e la sua chioma era così densa che la luce del sole faticava a filtrare. La gente che viveva sotto di esso non conosceva il cielo stellato e non aveva mai visto l'orizzonte. Erano convinti che il mondo finisse lì, sotto le foglie perenni di Aethel.
Tra loro c'era una giovane, Elara, che portava dentro di sé un’inquietudine profonda. Sentiva che c’era qualcosa di più al di là di quel verde impenetrabile. La sua gente, abituata a nutrirsi dei frutti dell'albero e a bere dalla sorgente che sgorgava dalle sue radici, la considerava un’eccentrica. "Perché cercare altro," le dicevano, "quando tutto ciò di cui abbiamo bisogno è qui, in un posto sicuro?"
Un giorno, Elara trovò un sentiero poco battuto che portava verso i confini del dominio di Aethel. Era un luogo misterioso, dove i rami si facevano più sottili e la luce, per la prima volta, creava giochi di ombre. I suoi amici la misero in guardia: "È il 'Limbo del Confine', un luogo di perdizione dove ci si perde per sempre." Elara, però, sentiva che la vera perdizione era non cercare.
Camminò per giorni, seguendo il sottile filo di luce che la guidava. Si ritrovò ad attraversare zone scure, dove le paure si materializzavano in sussurri che le dicevano di tornare indietro. Incontrò ostacoli, rami spezzati e radici ingarbugliate, che simboleggiavano le resistenze interne e le vecchie abitudini. Ogni volta che si trovava di fronte a una difficoltà, si fermava, respirava e si chiedeva: "Questo ostacolo è un muro o un confine?"
Capì che un muro è una costruzione rigida, fatta per tenerti bloccato. Un confine, invece, è una linea invisibile, che ti chiede di prendere una decisione. Raggiunse finalmente il punto in cui i rami di Aethel finivano e una luce abbagliante la costrinse a chiudere gli occhi. Quando li riaprì, vide per la prima volta un cielo azzurro, sterminato. E laggiù, in lontananza, l'orizzonte, una linea che univa il cielo e la terra.
Elara non aveva sconfitto l'albero. Aveva semplicemente capito che la sua casa, per quanto sicura, era solo una parte di un mondo molto più vasto. Il confine non era la fine, ma l'inizio di una scelta. Scelse di tornare indietro non per rimanere, ma per condividere la sua scoperta. Insegnò alla sua gente che i confini non servono a limitare, ma a dare forma. A capire cosa sei e cosa non sei, a decidere cosa proteggere e a cosa dire addio.
E così, la gente di Aethel imparò che la vera sicurezza non era stare al riparo sotto una chioma eterna, ma avere il coraggio di camminare verso i propri confini, per scoprire che la libertà più grande non è l'assenza di limiti, ma la consapevolezza di dove si trovano.